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Classifica Lancet delle droghe più pericolose

Nel lontano 2007, uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista medico scientifica inglese “The Lancet”, stila una lista delle droghe più pericolose in base a tre fattori: danno fisico, dipendenza e danno sociale. La ricerca nasce dall’esigenza di sfatare alcune regole utilizzate nel Regno Unito, per classificare la dannosità delle sostanze. I due ricercati che hanno condotto l’analisi, David Nutt, dell’universita’ di Bristol, e Colin Blakemore, del Medical Research Council affermano che “tali regole erano poco trasparenti e accurate e dunque di scarsa utilità per elaborare i messaggi di salute rivolti alla popolazione.”

Dopo un’attenta ricerca e l’analisi di questi tre tipi di fattori, affermano di essere riusciti “a creare una matrice di ‘nove punti di nocivita’. Un panel di esperti ha poi assegnato un punteggio da 0 a 3 per ogni categoria, riferendosi a 20 diverse droghe. Tutti i punteggi sono stati infine combinati per arrivare a una stima totale della pericolosita’ della sostanza”. La lista finale risulta così composta: e
roina, cocaina, barbiturici, metadone, alcol, ketamina, benzodiazepine, anfetamine, tabacco, buprenorphine, cannabis, solventi, 4-MTA, LSD, methylphenidato, steroidi, GHB, ecstasy/MDMA, nitrati, khat.

L’eroina appare sempre come la sostanza più dannosa, ma a fare scalpore, anche se ormai dato per certo, l’inserimento nei primi dici posti dell’alcool e del tabacco, considerati ancor più dannosi della cannabis. L’importanza di tale studio è, non solo nella più accurata distinzione tra pericolosità e dannosità, ma pone l’accento sulla errata distinzione tra sostanze legali, illegali. Secondo questo studio diviene quindi fuorviante improntare un discorso puramente penale, ma si dovrebbe puntare in primis sulla dannosità della sostanza. Tornando al primo posto e secondo posto della classifica ed analizzando i dati attuali ancor oggi, nel 2021, i dati sul consumo di eroina e cocaina confermano ancora una volta il loro tragico primato rispetto alla dannosità e alla diffusione.

Secondo la
Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia anno 2020 (dati 2019) si può apprendere come “continua il trend in aumento dei decessi per overdose che raggiunge i livelli del decennio precedente con oltre un decesso al giorno, nel 2019 sono stati registrati 373 casi (+11%). In poco meno della metà dei casi di decesso direttamente attribuibile all’uso di sostanze, l’eroina si conferma come la droga principale (45,3%), ma sono in aumento anche i decessi attribuibili all’uso di cocaina. “ Purtroppo sopraggiunge un dato allarmante nella relazione annuale che evidenzia come “per quasi un terzo delle overdose la sostanza responsabile dell’evento rimane imprecisata”. Questo dato potrebbe essere collegato alla diffusione di Nuove Sostanze Psicoattive, la cui composizione è spesso difficile da determinare.

Proprio al fine di colmare il gap informativo in materia di identificazione delle NPS, nel 2019 il network dei laboratori tossicologici afferenti al Sistema Nazionale di Allerta Precoce si è dotato di 65 standard di riferimento specifici per la caratterizzazione delle NPS ritenute essere più diffuse sul mercato telematico e clandestino e, quindi, più facilmente responsabili delle intossicazioni acute e croniche degli assuntori”.

Dubbi e domande:

Anonimo,
Volevo sapere se le nuove droghe sono più chimiche…
Anonima,
Prima lo facevano solo per divertimento ora ho la sensazione che non riescano più a farne a meno…

Lo sapete che:

  • Dalla Morfina si ottenne nel 1875 l’eroina che venne commercializzata per la prima volta dalla casa farmaceutica tedesca la Bayer nel 1898 come medicinale per la tosse. Fu chiamata Eroina, in tedesco «heroisch», o farmaco eroico, capace di superare ogni dolore. Fu utilizzata nella seconda metà dell’800 come anestetico, antidolorifico, sedativo. Per decenni l’eroina venne impiegata come farmaco e non ne furono valutati i pericoli poiché la sostanza venne introdotta sul mercato come farmaco per la tosse o per altri impieghi, dunque i pazienti che ne facevano uso non ne cercavano né si aspettavano gli effetti psicoattivi.
  • Nel 1884 Sigmund Freud si era molto interessato alle ricerche e agli studi sull’utilizzo delle foglie di coca e della cocaina pura. Ottenne alcuni campioni della sostanza dalla Merck Drug Company. Freud effettuò numerose ricerche sperimentali sulla cocaina da cui ne derivò un saggio «Uber Coca», ci fu una frequente diffusione di prescrizione della sostanza per alleviare ansia e depressione. Ben presto però si evidenziarono anche quelli che erano gli effetti collaterali negativi e devastanti dell’uso di questa sostanza.

Nel film “Beautiful boy” un padre vive la straziante esperienza di vedere il proprio figlio diventare dipendente dalle metanfetamine….